Le nostre attività sono spesso limitate al prendersi cura di mente e corpo, trascurando quella che è la nostra parte più intima e nascosta, la nostra anima immateriale. In tempi come questi parlare di anima può sembrare da un lato antiquato, visto con gli occhi del materialismo dilagante, e dall’altro molto superficiale, come spesso viene considerato il new age.
Eppure non dobbiamo dimenticare che la salute psicofisica passa solo attraverso l’equilibrio di queste tre dimensioni che costituiscono il nostro essere. Il problema è che spesso le altre due componenti, corpo e mente, hanno già tanti problemi, che prima di arrivare a curare l’anima, bisogna liberarsi di altre problematiche.
Nelle tradizioni sciamaniche di tutto il mondo però si considera che sia una malattia dell’anima a causare disfunzioni sul piano della salute fisica o mentale. Per noi occidentali questa può sembrare una visione superstiziosa e grossolana. Eppure basta documentarsi un po’ per verificare che guarigioni miracolose sono avvenute da sempre grazie al contatto con uno sciamano che aveva accesso a questa dimensione spirituale sconosciuta al nostro mondo materialista.
La vasca non ha nulla di sciamanico in sé, ne si viene indotti a credere che una qualche entità spirituale agisca tramite la vasca su chi vi è immerso all’interno. La risposta sul piano spirituale è una risposta puramente soggettiva, ma non per questo meno autentica. E’ stato sperimentato più volte da diverse persone di raggiungere una profonda esperienza mistica grazie al rilassamento ottenuto nella vasca. Molte persone hanno avuto accesso ad una vera e propria illuminazione sulla loro esistenza, riuscendo a modificare comportamenti dannosi alla propria salute (fumo, alcool), e raggiungendo una migliore comprensione dei meccanismi che regolano la propria mente.
Ma è soprattutto la sensazione di una profonda comunione con l’Universo a curare i malesseri della nostra anima. Qualche volta mentre si è immersi nel profondo silenzio e nella completa oscurità, i nostri pensieri sembrano fluire via e un profondissimo senso di pace sembra sommergerci. Non è raro sorridere al sorgere di questa sensazione, e una volta usciti, portarsi dietro questo senso di pace e di profonda unione col mondo.
Questa sensazione è nota a chi pratica da tempo la meditazione, perché è il risultato di un cammino spirituale sperimentato da millenni nei monasteri d’oriente. Ma senza sottoporsi a lunghe ed estenuanti discipline, la vasca di galleggiamento riesce a trasmettere ad alcuni fortunati individui la stessa sensazione di unione col divino.
Purtroppo la maggior parte di chi vive freneticamente nelle nostre città non riesce ad avere accesso ad una sensazione di questo tipo, un po’ per scetticismo, un po’ per scarsa conoscenza del proprio mondo spirituale. Molti di noi hanno problemi ben più profondi sul piano fisico e mentale che non hanno possibilità di superare queste difficili barriere ed accedere a questo livello di esperienza. Ma l’uso della vasca può aiutare a sbloccare certe situazioni e portarci ad intraprendere un nuovo cammino personale.
Il bello di un’esperienza di galleggiamento è che tutto ciò che ci accade è spontaneo e proviene unicamente da noi stessi. Non c’è alcun tipo di induzione o manipolazione esterna. Non bisogna credere ad alcun tipo di religione o pratica particolare. Tutto ciò che sperimentiamo è dovuto ai meccanismi del nostro stesso essere, a leggi che ancora ci sono sconosciute, visto che non è stata sviluppata ancora una scienza dell’anima. Solo negli ultimissimi anni sono stati sviluppati concetti come la scienza olografica che tenta di spiegare fenomeni tipo esperienze extracoporee, visioni, memorie remote, percezioni telepatiche, come capacità inconsce della nostra dimensione energetico-spirituale.
Non è necessario avere intrapreso un determinato cammino spirituale per raggiungere certe sensazioni di pace all’interno della vasca, ma di sicuro le persone che hanno già avviato un proprio percorso saranno facilitate in questo. L’importante è non avere eccessive aspettative da un’esperienza di galleggiamento. Il modo migliore di affrontare l’esperienza è quello di mantenersi aperti e ricettivi con l’idea di prendersi un’ora di vacanza in completo relax in compagnia di se stessi e lasciare che quello che accada lo faccia spontaneamente.
Chi invece conosce pratiche di meditazione, training autogeno, respirazione olotropica, tecniche sciamaniche e altro, è invitato a sperimentarne l’effetto nella vasca. Il potenziale di ognuna di queste tecniche viene accresciuto enormemente, e può fornire l’ambiente ideale per il dischiudersi delle proprie energie sottili. Questo è un campo di aperta sperimentazione in cui ognuno può dare il proprio contributo a formare una visione estesa delle nostre effettive capacità. Oceanmind è anche un’occasione di condividere le proprie esperienze per ampliare la propria conoscenza e i propri orizzonti.
Sono da tempo note le potenzialità eccezionali della nostra immaginazione nella cura di malattie terribili come cancro e altre patologie terminali. Imparare ad usare la propria mente per visualizzare i nostri organi interni come sani e forti induce nel nostro corpo fisico un miglioramento delle reali condizioni di questi organi. Grazie ad innovativi approcci che fanno uso di tecniche avanzate di visualizzazione è possibile aiutare terapie mediche tradizionali a svolgere meglio il loro compito di guarigione. Chiunque conosca queste tecniche ha la possibilità di applicarle nella vasca per ampliarne gli effetti, visto che nella vasca la nostra capacità immaginativa viene amplificata enormemente. Anche i terapisti nel settore sono invitati a sviluppare nuove tecniche che attraverso la vasca possano aiutare persone afflitte da questi mali a superarli con successo.
La speranza è che un giorno ci saranno chiare le dinamiche che legano anima, mente e corpo e che grazie a questa nuova conoscenza l’essere umano ne risulterà più integro e meno in conflitto con se stesso e con il mondo.